Una memoria viva di centocinquant'anni
Sulle orme dei nostri fondatori… ci siamo messe in viaggio verso la terra santa delle nostre origini!
L'esito del nostro viaggio era speciale perché si doveva camminare non soltanto con i piedi ma con gli occhi del cuore!
E così, abbiamo levato i nostri calzari sui suoli santi di Mornese, Nizza Monferrato e Colle Don Bosco, Chieri, Torino, dove hanno vissuto i nostri fondatori e dove è nato il nostro Istituto, lodando il Signore per una storia di centocinquant'anni tessuta di tanti santi e sante e di tante persone che hanno donato la vita accogliendo la consegna “A te le affido” e vivendo con radicalità il "Da mihi animas cetera tolle".
La prima tappa del nostro viaggio è stata la visita ai luoghi di Maria Domenica Mazzarello: ai Mazzarelli, abbiamo sostato nella casa natia, ringraziando il Signore per il dono della vita e della fede di Main, per il buon esempio dei suoi genitori e di altre persone nella parrocchia mornesina che hanno contribuito a coltivare il terreno in cui è cresciuta la nostra santa.
Alla Valponasca, dove Main ha vissuto la sua giovinezza, si trova la piccola finestrella che testimonia il cuore innamorato della giovane figlia dei campi per il suo Dio, abbiamo rinnovato il nostro amore al Signore cantando con lei "O Dio, tu sei il mio Dio ti cerco dall'aurora, di te ha sete l'anima mia!"
A Mornese passando in mezzo alle case del paese, ci siamo soffermate su alcune di esse, la casa di via Valgelata dove Main ha ricevuto l'invito di Don Pestarino ad assistere i parenti malati di tifo, dove vive il dono totale della vita senza calcoli né paura con totale abbandono a Dio. E poi a Borgo Alto dove la consegna "A te le affido" è diventata un seme di una missione grande per Main a favore del bene delle giovani. Altre case preziose e testimoni dello svolgersi dei fatti che portano lei e altre giovani del paese ad aprirsi ad un progetto educativo che sarà completato con l'incontro con Don Bosco.
Al collegio di Mornese, casa della fondazione dell’Istituto e a Nizza Monferrato dove è stata la prima casa generalizia del nostro Istituto, abbiamo meditato la vita che genera vita e la vita che si espande, lodando il Signore per la missione delle nostre prime sorelle e per l'espansione del nostro Istituto da un piccolo paese fino ai confini della terra.
La nostra seconda tappa è stata cominciata dai Becchi, al Colle Don Bosco, dove è nato Giovannino, e dove sua Madre Margherita orientò il figlio alla confidenza in Dio, e dove fece il suo primo sogno che diventò l'inizio della sua chiamata. Vedendo la povertà in cui è nato e cresciuto, abbiamo pensato alla parabola del Regno di Dio come il granellino di senape che è il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è più grande degli altri e diventa un albero tanto che vengono gli uccelli e trovano nido tra i rami, e così Giovannino dei Becchi è diventato il padre di una famiglia grande sparsa in tutto il mondo.
A Chieri, dove Giovanni Bosco ha vissuto la sua adolescenza e il tempo dell'amicizia e del discernimento vocazionale, abbiamo seguito il suo percorso durato dieci anni in questa città in cui ha gettato le fondamenta della sua personalità e della sua missione, quando comprese che senza la preparazione spirituale e culturale, un cammino ascetico e con relazioni comunitarie costruttive, la vita di preghiera e i sacramenti non si può mai vivere fino in fondo la missione che il Signoore ci affida.
La conclusione del nostro viaggio è stata a Torino, dove don Bosco fece la sua scelta fondamentale di vivere per i giovani fino all'ultimo respiro. A Valdocco, luogo della sua missione, abbiamo sentito i profumi della santità non soltanto di Don Bosco ma anche di altre persone della famiglia salesiana e di altre persone passate in questo luogo nel percorso della loro vita.
Questa esperienza è stata un dono prezioso per noi per il quale siamo molto grati al Signore e all'Istituto. Abbiamo rinnovato il fuoco mettendo nuova legna per ravvivare il fuoco della nostra vocazione salesiana, sentendo la responsabilità e il grande desiderio di essere per i giovani di oggi un segno dell'amore preveniente di Dio, perché abbiano la pienezza della vita e la vera gioia. Guardiamo a Maria Ausiliatrice nostra Madre, guida e maestra, per continuare la missione educativa sulla scia di Don Bosco e di Madre Mazzarello.