Mornese
Mornese è un piccolo comune dell’alto Monferrato, in provincia di Alessandria, situato tra due centri di maggiore entità: il comune di Gavi e quello di Ovada. Appartiene alla Val di Lemme e si trova al centro di una zona collinare solcata da due affluenti dell’Orba: l’Albedosa e il Piota.
Il territorio mornesino si trova al confine tra la Liguria ed il Piemonte; vi si possono ammirare dolci colline, e anche, in lontananza, montagne che sembrano abbracciarlo.
L’ambiente sociale è quello tipico delle campagne mornesine, in cui la gente guarda con realismo alla vita, crede nel valore dell’onestà, del lavoro, del sacrificio imposto da una terra rude e forte.
MOLANESIO era l’antico nome di Mornese: una denominazione che, rifacendosi al vocabolo latino mulio, induce ad ipotizzare la sua fondazione da parte di mulattieri. Il paese era, infatti, una via di passaggio e una tappa per il traffico mulattiero tra Genova, Alessandria e le zone dell’entroterra.
Il Castello fu costruito intorno al 1270 da una famiglia genovese, i Rosso della Volta. Nel corso dei secoli esso cambiò poi di mano più volte, finché, nel 1808, fu acquistato da Giorgio Doria, insieme ad un vasto complesso di terreni.
Il primo “Mazzarello” mornesino di cui si abbia notizia è un certo Gregorio, figlio di Prino. Nel 1560 egli figura come teste in un atto notarile; il suo cognome, “Macereto”, viene scritto dal notaio così come egli lo sente pronunciare, “Mazaree”, e poi successivamente risulta latinizzato in “Mazarelus”. Dal ramo di Gregorio nascerà Maria Domenica Mazzarello e numerosi discendenti che costituiranno, nel giro di due secoli, le popolose frazioni dei Mazzarelli. I Mazzarelli, infatti, sono tre piccoli insediamenti che prendono nome dai loro stessi abitanti, e si chiamano: “Mazzarelli di qua”, “Mazzarelli di mezzo”, “Mazzarelli di là”. Il nonno di Maria Domenica, il 1° febbraio 1826, comprò, ai “Mazzarelli di qua” una casa per la sua famiglia, composta dai genitori e da sette figli. Il secondogenito, Giuseppe, fu padre di Maria Domenica. Questa abitazione, che oggi noi chiamiamo “la casa natia”, è suddivisa in tre piani. Essa ospitava, oltre alla famiglia di Giuseppe, anche quella di altri due suoi fratelli. Maria Domenica nasce in questa casa, primogenita attesa ed accolta con amore. I Mazzarello rimarranno in quell’abitazione fino al 1849/1850.