La Madre tra noi
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Il 26 dicembre abbiamo avuto la grande benedizione di avere la Madre e le Consigliere generali tra noi. Con grande gioia e impegno abbiamo preparato per loro un momento augurale intitolato “Natale Sinodal”.
Questo Natale del 2018 è segnato dalle risonanze del Sinodo dei Vescovi. Lo abbiamo chiamato “Natale Sinodal”, perché desideriamo continuare a prepararci per rispondere agli appelli che ci rivolgono i giovani, direttamente o indirettamente. Natale sinodale è l’esperienza della nostra Comunità Casa Canta: un laboratorio continuo che unisce in un cammino salesiano trasformante le sorelle dei diversi Continenti Africa, America, Asia, Oceania, Europa.
Riconoscendo i piccoli, ma concreti passi verso l’interculturalità della nostra Comunità multiculturale, abbiamo rappresentato per ogni Continente alcuni tratti delle attese dei giovani risuonate nel Sinodo e nel documento che stiamo studiando. I giovani ci chiedono ascolto, fraternità, comunione, gioia, ci chiedono di far vedere loro Gesù. Noi abbiamo recepito le loro domande e vorremmo rielaborare insieme una risposta.
“Natale Si No - Dal”, è anche l’esperienza simbolica di far nostro il “DAL”, alimento essenziale dell’Asia che si condivide nel quotidiano, in famiglia. “Dal, Sinodal”, sembra un gioco di parole... ma esprime la realtà delle FMA: una grande famiglia che si estende nel mondo, sostenuta da Gesú Eucaristia, alimento spirituale che rende visibile la nostra agape comunitaria.
“Sinodal” perché insieme facciamo realtà (o almeno ci proviamo!) l’ascolto nel cammino quotidiano, al di là della difficoltà della lingua, per ascoltare con il cuore. Nella nostra Casa di 52 sorelle si possono parlare 27 lingue e coltivare l’ascolto reciproco quello che si esprime con il linguaggio dell’amore, l’unico universale. É “Sinodal” questo Natale perché l’espressione artistica, l’integrazione di culture, l’apertura al nuovo ci muove a dare risposta ai giovani, qui e ora, come diceva Don Bosco: “Punta in alto per arrivare lontano”.
Alla fine del momento augurale, abbiamo cantato il Magnificat, come ringraziamento a Dio che ci ama infinitamente. La nostra lode è continuata con l'agape fraterna della cena; che piacere incontrarsi, conoscersi, condividere esperienze con la Madre e il Consiglio. E infine abbiamo terminato con un momento ricreativo dal titolo 'Ospedale sinodale”, una breve commedia in cui tutte abbiamo riso intensamente.
La buona notte della Madre è un ulteriore invito a rinnovare il nostro modo di ascoltare per ascoltare i giovani. Ci ricorda che è importante vivere l'esperienza di essere accompagnate per saper accompagnare; di fare del colloquio una realtà, di vivere l’esperienza della direzione spirituale. Sottolinea che una delle opportunità a cui siamo chiamate a Casa Canta è quella di raggiungere l'integrazione tra studio e vita. Invita a continuare la riflessione e il confronto sul Sinodo dei Vescovi con le nostre Costituzioni, con il Progetto formativo e con le Linee della nostra missione educativa.
Non può mancare nel suo discorso il ricordarci che siamo una grande famiglia con una sola casa che ha lunghi corridoi che ci uniscono, per cui tutte dobbiamo coltivare l'apertura e la disponibilità per ogni stanza! Al termine ci ricorda che nel rosario abbiamo la possibilità di meditare Maria, la donna dell'ascolto, della contemplazione, dell'apertura.
Con grande gioia e con la promessa di accompagnarla con le nostre preghiere, salutiamo la Madre e le Consigliere che si avviano verso il ritorno a Casa generalizia! In ognuna di noi rimane l'impegno di cogliere il messaggio e renderlo realtà nella vita di tutti i giorni e il grazie per questo bel momento di famiglia.