Religiosi e Religiose italiani nella Prima Guerra Mondiale
L’esposizione resterà aperta fino al 5 febbraio 2017. Ingresso gratuito per religiose e studentesse di scuole cattoliche.
Una mostra per far conoscere il grande impegno caritativo di religiosi e religiose durante la prima guerra mondiale, “un contributo senza il quale” specifica il curatore don Giancarlo Rocca, paolino,“le sofferenze degli italiani sarebbero state decisamente maggiori”.
La mostra fa memoria tra l’altro della trasformazione di centinaia di case religiose in ospedali, come l’Istituto De Merode di Roma per i soldati feriti in guerra, diretto da Fratel Alessandro Alessandrini, lasalliano, dell’educandato delle suore Dorotee di Vicenza, di quello delle Suore Ravasco a Genova, della casa dei Salesiani a Verona, del noviziato delle suore della Provvidenza a Udine, sede dell’ospedale Città di Milano. Tante ancora vennero adibite ad uso militare, “Case del soldato” fondate nel corso della guerra.
ll Prof. Ugolini ha evidenziato il riavvicinamento fra Stato e Chiesa avvenuto proprio in seguito all’evento bellico della I Guerra mondiale (1915-18) e dovuto essenzialmente alla coscienza di essere cittadini dello Stato nazionale e perciò obbedienti alle sue leggi. Si è trattato di un riavvicinamento che ha evidenziato nel tempo anche la potenzialità dell’apporto femminile realizzato da tante religiose in vari campi, non ultimo quello sociale all’interno di un impegno nelle fabbriche quali assistenti e formatrici delle lavoratrici. È il caso delle Figlie di M. Ausiliatrice delle quali viene citata nella mostra la presenza nella fabbrica di Intra (Verbania) e di Borgosesia (Vercelli). Durante la guerra molte di esse si sono impegnate in diversi ospedali militari come infermiere e incaricate di diversi servizi, altre si sono dedicate a orfani, figli di richiamati, famiglie in difficoltà. In vari casi le FMA collaborarono con la Croce Rossa Italiana, con Comitati femminili che si prestavano a raccogliere denaro e beni di prima necessità per i soldati al fronte, aumentando e adattando le normali attività educative.
Tra gli istituti in vario modo raccontati nell’esposizione Salesiani, Benedettini di Montevergine, Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, Oblati di San Giuseppe, Camilliani, Suore di Maria Bambina, Suore della Provvidenza, Figlie della Carità di S. Vincenzo de Paoli e Marcelline.