Abbiamo un tesoro!
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La presenza di una persona è un dono. Tutto è dono: quello che pensa, quello che dice, quello che fa, le sfide che affronta, i mezzi che mette in atto per superarle…. Noi possiamo vivere il carisma salesiano anche oggi perché Don Bosco ha saputo condividere con i suoi figli e figlie ogni dono ricevuto dallo Spirito Santo. Le sue parole, riflessioni, omelie, creazioni artistiche, fatti, azioni sono per noi un tesoro, sono l’eredita che dobbiamo contemplare per continuare ad essere don Bosco in mezzo ai giovani.
Don Bosco è un tesoro!
Attraverso di lui possiamo vedere come realizzare la missione che Dio ci ha affidato e cioè aiutare ogni giovane a incontrarsi con Lui, con il suo amore di Padre. La festa di don Bosco ci provoca continuamente a ripensare e vivere la nostra missione educativa. Quest’anno abbiamo voluto attingere alla Fonte dell’Opera salesiana, a Valdocco, dove don Bosco è vissuto e dove anche le strutture, i muri, i cortili parlano ancora di lui e della prima Comunità salesiana. Chi più di don Enrico Lupano Sdb che da anni vive a Torino ed accompagna giovani, pellegrini, religiosi e religiose… poteva guidarci a conoscere i luoghi ma, soprattutto, a penetrare lo spirito salesiano? Nel triduo in preparazione alla festa di don Bosco abbiamo voluto chiedere a lui il significato dell’apertura del “Museo Casa don Bosco” recentemente inaugurato a Valdocco nell’ottobre 2020. Ci interessava conoscere quali contenuti nuovi hanno guidato la ristrutturazione dei luoghi delle origini, quali novità sono emerse, quali prospettive sono state intravviste per fare di Valdocco un luogo di memoria, di riflessione, di confronto, di preghiera, di sosta benefica per attingere al carisma salesiano, tenendo presenti i vari destinatari.
Don Enrico, con vera passione di figlio di don Bosco, ha condiviso quali sono stati i protagonisti e i promotori di questa grande opera (Rettor Maggiore, laici, professionisti, salesiani…) Ha messo a fuoco l’obiettivo di tutto il lavoro che è quello di contemplare e sentire don Bosco, arrivare ad un incontro con un padre che ci porta all ’incontro con Gesù, con lo stesso desiderio che esprimeva ai suoi giovani: ‘renderci felici nel tempo e nell’eternità’. Ha condiviso inoltre l’apporto del Rettor Maggiore, don Angel Fernandez Artime, nella scelta dei dettagli da tener presenti negli ambienti, nelle cose personali di don Bosco da esporre, nei programmi per accogliere i visitatori e pellegrini di tutto il mondo. Veramente, abbiamo seguito tutto con grande interesse e don Enrico ci ha messo in cuore un profondo desiderio di poter incontrare don Bosco anche nei luoghi e negli ambienti dove lui e la prima Comunità di salesiani sono vissuti.
Con questo spirito, a “Casa Canta”, abbiamo allestito una piccola mostra con oggetti e libri che ci parlano dell’eredità di don Bosco. È stata una esposizione di testi recanti la biografia di don Bosco, i suoi scritti, fotografie, orientamenti educativi, progetti di costruzioni che lui ha realizzato, studi e riflessioni di altri Autori sulla figura di don Bosco. Tutto ci indica che il Fondatore è una figura poliedrica da studiare, approfondire, contemplare e imitare.
Un tesoro speciale che abbiamo potuto avere e che abbiamo posto come reliquia nella mostra è una lettera scritta a mano dallo stesso don Bosco. A questa mostra hanno collaborato tutte le sorelle della comunità sia nella preparazione, sia nella ricerca di aneddoti interessanti da segnalare per la lettura. Oltre ai testi scritti abbiamo dato uno spazio anche a oggetti commemorativi preparati dalle Ispettorie in occasione di eventi o feste e che rimangono una memoria storica di un carisma che è vivo nelle varie parti del mondo.
Una particolare partecipazione, che ha coinvolto le sorelle della Comunità è stata la ricerca di alcuni fatti presentati nei libri esposti, per esempio: “Conosci alcuni strumenti di lavoro usati nell’oratorio di D. Bosco?” “Le fotografie di Don Bosco furono ritoccate?!” “Dettagli sui viaggi di don Bosco a Roma, il suo passaporto!” “letture cattoliche pubblicate mentre don Bosco era ancora vivo”. “Cosa si disse delle FMA nel primo Capitolo Generale dei salesiani nel 1877 in presenza di Don Bosco?” “Cosa fare con la fantasia dei giovani?” “La pedagogia del premio, funziona ancora?” “Don Bosco fu missionario! ma… come partecipò?”.
Don Bosco ha ancora tante cose da dirci e insegnarci. Sentiamo l’impegno di conoscerlo sempre di più perché siamo certe che Dio ci parla anche attraverso questo tesoro di famiglia che è il nostro Padre San Giovani Bosco.