Con l'azzardo non si gioca
Il 30 marzo dalle 9.30 alle 13.00, l’aula magna “Giovanni Paolo II” della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” ha visto la presenza di cinque esperti:il Direttore della Caritas Diocesana di Roma, alcuni membri dell’Associazione “Casa Famiglia Rossetta” di Caltanissetta, uno psicologo esperto in dipendenze, un giovane del Movimento Slotmob.
L’azzardo in Italia si sta diffondendo ben oltre i limiti della normalità, basti pensare che ogni giorno vengono acquistati 3600 ‘gratta e vinci’. L’attività coinvolge tutte le età; l’età media si situa tra i 12-13 anni.
Siamo di fronte a un fenomeno che ci riguarda come educatori, formatori, genitori.. per prendere coscienza degli effetti negativi e patologici che ogni forma di dipendenza provoca. Fare chiarezza sulla tematica dell’azzardo per conoscere, prevenire ed educare è stato l’intento con cui la Facoltà ha organizzato non solo il convegno ma anche un percorso concreto.
Gli esperti che stanno lavorando su questa realtà hanno riportato dati ed esperienze concrete per farci capire che L’AZZARDO non è un giocco ma un’attività in cui una persona si affida al caso senza poter controllare in alcun modo il risultato finale, gioca con il destino illudendosi di poter arrivare con facilità e senza impegno a vivere in modo soddisfacente, a riempire il loro vuoto di effimero.
La tematica trattata ha destato in noi molto interesse sia per capire più da vicino il fenomeno, sia per riflettere su possibili strategie educative per impegnare i giovani a sviluppare la loro creatività, a vivere il loro desiderio di protagonismo nella solidarietà verso chi ha meno possibilità, a far scoprire i risvolti economici, sociali, politici e culturali del fenomeno.
Ringraziamo tutti coloro che con passione e competenza si interessano delle persone coinvolte in questo tipo di esperienza per aiutarle a trovare la forza e il coraggio di uscire dal tunel della dipendenza e intravedere nuovi significati di vita. {jcomments off}