Figlie di Maria Ausiliatrice e martirio
Il 30 marzo alle ore 17:00 nella Sede del Centro Studi FMA (Casa” M.E.Canta” – Roma) suor Sylwia Ciężkowska, vice-postulatrice dell’Istituto delle FMA e docente nel Corso biennale di Spiritualità delle FMA, ha tenuto la conferenza: “Figlie di Maria Ausiliatrice e martirio”. Il tema è nato dal desiderio di commemorare l’ottantesimo anniversario della morte delle due Protomartiri FMA: Suor Carmen Moreno Benítez e Suor Amparo Carbonell Muñoz, fucilate il 6 settembre 1936 nell’ippodromo di Barcellona, durante la Guerra civile spagnola (1936-1939), che portò all'uccisione 283 religiose e 6500 sacerdoti e religiosi, senza contare i laici di ambedue sessi il cui numero è difficile da precisare. Fu una vera e propria persecuzione religiosa.
La ricorrenza ha dato l’opportunità di riflettere in modo più ampio sul mistero del martirio cristiano nella Chiesa, meditato ed interpretato lungo la storia. Il tema non è estraneo a Don Bosco e a Madre Mazzarello, poiché nel secolo XX furono coinvolti in prima persona anche alcuni membri della Famiglia salesiana, incluse le due FMA. “È bene rendersi conto – sottolineava la relatrice - che su 167 cause di beatificazione e canonizzazione, iniziate finora nella Famiglia salesiane, 114 riguardano i martiri (111 uomini e 3 donne)”. Il gruppo più consistente è formato proprio dalle 95 vittime della Guerra civile spagnola, beatificate nel 2001 e nel 2007.
L’intervento ha evidenziato la partecipazione delle FMA alla croce di Cristo nei tempi della persecuzione esplicita nell’arco di un secolo, a partire dalla persecuzione legislativa in Francia (1901) a cui è seguita quella del Messico, la Guerra civile in Spagna, il caso unico d’Albania, la via crucis dell’Europa est (Polonia, Cekoslovakia, Slovenia), fino alla guerra per l’indipendenza di Timor Est (1999). Abbiamo sentito con commozione le testimonianze delle FMA che furono maltrattate, imprigionate, processate, chiamate davanti ai tribunali, vissute nei campi di concentramento, espulse, costrette a deporre l’abito e perseguitate in varie altre forme. La forza che le aiutò a superare queste dure prove fu Gesù, il fermo proposito di esserGli fedele, la certezza nell’aiuto dell’Ausiliatrice, dalle cui mani strappavano miracoli quotidianamente.
Nella parte finale la relatrice ha suggerito di non fermarsi a livello dei fatti, ma di riportare la memoria delle nostre martiri a livello liturgico e ci ha consegnato il Martirologio Salesiano, uno strumento semplice, preparato per le nostre comunità, per aiutare a conoscere maggiormente i nomi e le storie personali deii membri della Famiglia salesiana. Ci ha invitate a tener viva la loro memoria in unione con la Chiesa locale attraverso l’utilizzo del Martirologio Romano, pubblicato come ultimo libro liturgico dietro la spinta del Concilio Vaticano II. Ci ha offerto inoltre alcuni spunti di riflessione sul martirio quotidiano che secondo S. Teresa di Gesù è la vita del buon religioso che vuol essere fra i più intimi di Dio (cf CV 12,2).
I partecipanti hanno apprezzato l’originalità dell’intervento e si sono complimentati con la ricca documentazione presentata. La prima risonanza è stata quella di sr Piera Cavaglià, Segretaria generale dell’Istituto, la quale ha sottolineato che la storia dell’Istituto, vissuta nel segno della croce da parte delle nostre Consorelle è un forte richiamo alla coerenza della nostra vita consacrata. Tra gli ospiti erano presenti: sr Carla Meschini, prima missionaria in Albania, dopo il comunismo e attualmente Vicaria dell’Ispettoria Meridionale, sr Giuseppina Teruggi, direttrice della Comunità “M.Mazzarello”, alcune FMA delle Case dipendenti direttamente dalla Madre, due Salesiani, tutte le novizie di Via Appia con la loro Maestra e alcune novizie di Castelgandolfo. Non mancavano le studenti e non studenti del Biennio di spiritualità di Casa Canta.
Ringraziamo sr. Sylwia di questa bella opportunità che ci fa allargare lo sguardo e cogliere i semi preziosi e sofferti che hanno fecondato la nostra storia salesiana. Ci ricorda inoltre che non solo abbiamo dei modelli di santità da far conoscere ma anche da invocare perché rafforzino la nostra fede e siano nostri intercessori in cielo.